AVVISO AI NAVIGANTI - EXIT STRATEGY
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Come cantava Mina qualche decennio fa: l’importante è finire. Trovare una exit strategy decorosa sembra il tema di questi giorni. Il più assillato è sicuramente il povero Joe Biden, il cui ritiro è ormai certo, manca solo il quando e il come. Altrettanto certo è che se il suo posto viene preso dalla attuale vice, la strada per Trump sarà davvero spianata. L’unica che potrebbe risalire la china è Michelle Obama, e forse l’intervento di Barak - che si è unito al coro di “Joe, molla il testimone” - potrebbe essere un sintomo di ripensamento. Comunque sia, povera America.
Ma anche il cattivo del mondo, Putin, sta lanciando segnali di essere alla ricerca di un’onorevole via di uscita dal pantano ucraino in cui si è inopinatamente cacciato. E Zelensky farebbe bene a non trascurarli, se il suo primario obiettivo è quello di salvare più vite possibile ai suoi concittadini e non quello di mostrare i muscoli e fare il superuomo (coi soldi e le armi degli altri).
Forse anche il mercato sta cercando un exit strategy dalla lunga stagione di rialzi, e i crolli di questa settimana dimostrano che molti sono passati alla cassa per riscuotere quanto guadagnato. Il Nostromo continua a essere tranquillo sull’azionario: è vero che i valori degli asset sono alti, ma l’economia è solida e l’inflazione sembra sotto controllo. Non è il caso di impressionarsi, ma quando possibile un alleggerimento non è una brutta idea. Magari concentriamoci sui ciclici e i tradizionali, lasciando da parte i tecnologici. E ora che l’oro ha toccato quota 2.500, si potrebbe anche tornare a puntare sull’oil.
IL NOSTROMO
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