La situazione del conflitto russo-ucraino, pur diversa nella sostanza, ha un importante punto di analogia con quella mediorientale post strage del 7 ottobre: se la parte più ragionevole non fa un passo indietro, la pace non arriverà mai, se non dopo ulteriori devastazioni e morte.
La situazione geopolitica è in fibrillazione, le autorità monetarie continuano a rinviare la decisione di allentare i freni, ma i mercati azionari girano ancora ai massimi. Due modi opposti di valutare gli stessi eventi
Il Patto di Stabilità è stato emendato, ma si tratta più che altro di una proroga dell’obbligo di allineamento; il MES invece è stato bocciato dal nostro Parlamento: scelta legittima, ma sbagliata
Tutto cominciò a Maastricht, poi con la clausola di salvaguardia l’obbligo di rispettare i parametri (impossibile per noi) è stato sospeso prima causa Covid poi per la guerra. Ora non ci sono più appigli: o si cambia il Patto o si va incontro alle sanzioni
La trasformazione della premier da barricadiera a statista è un fatto positivo, anche se i partner internazionali non riconoscono ancora l’autorevolezza. I numeri che non tornano e le numerose marce indietro. Manca soprattutto un progetto politico
I mercati sono stati tenuti col fiato sospeso per molte settimane, sotto la spada di Damocle del default del Governo USA. Ma nessuno si vorrà assumere la responsabilità politica di un evento tanto disastroso, così tutto si riduce ad un negoziato politico
Le reazioni stizzite di importanti esponenti di governo alle critiche della Banca d’Italia e alla politica monetaria della BCE, il disavanzo maggiore del previsto, la freddezza sul piano migranti, la ricerca di dirigenti di area dopo lo spoil system
I tedeschi sono antipatici in quanto primi della classe. Alla fine si trovano sempre dalla parte giusta, come nell’appoggio all’Ucraina o nelle controversie sull’energie. A patto che coincida col loro interesse.
Facciamo una previsione sul Governo prossimo venturo, a guida Meloni. Il dilemma fra tecnico o politico in realtà è un falso problema. Ci saranno certamente yesmen sui quali la premier potrà contare, ma dovranno esserci anche ministri bravi
L’aliquota unica per tutti gli scaglioni di reddito dell’imposta diretta sulle persone fisiche comporterebbe, a parità di gettito per lo Stato, un trasferimento dell’onere da parte di chi guadagna di più a carico di chi guadagna meno, avvantaggiando i ricchi e penalizzando i poveri. Oppure, con riduzione del gettito, prevedendo che paghi lo Stato.
