economia reale

AVVISO AI NAVIGANTI - VITA SPERICOLATA

.vita spericolata

Magari non quella che voleva il grande Vasco, ma in questo scorcio di 2023 anche il povero investitore dovrà abituarsi alla vita spericolata: sarà bene prepararsi a vivere sul filo del rasoio, con mercati in perenne fibrillazione, attraversati da grande volatilità, con frequenti discese ardite e risalite come negli ultimi giorni. La situazione a Gaza sembra ormai metabolizzata, e anche se il rischio di estensione del conflitto in Iraq e Siria è sempre presente, per ora sembra tutto sotto controllo. I dati dell’economia reale mostrano sì un rallentamento, ma pare più uno scivolamento gaduale

Vissi d'Arte

27 November 2018 | By Marco Parlangeli
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La nostra mini-serie sul futuro dell’Italia prosegue oggi parlando dell’altra gamba dell’eccellenza del nostro Paese: si tratta del turismo, che vive della valorizzazione del patrimonio artistico e culturale. Siamo partiti dall’idea che il possibile sviluppo del nostro Paese dovrà essere incentrato sulle due direttrici dell’agricoltura e del turismo, con tutte le attività connesse. Abbiamo parlato della prima, l’agricoltura, e di alcune eccellenze in Sicilia, Toscana e Piemonte legate soprattutto all’enogastronomia. In molti casi è stato naturale il passaggio al business turistico, dando vita

Il Genio piemontese

20 November 2018 | By Marco Parlangeli
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Non si può parlare di agroalimentare in Italia e di eccellenza nel cibo e nel vino senza raccontare l’incredibile esperienza di Oscar Farinetti, il creatore di Eataly, e le iniziative di divulgazione e formazione originate da Carlo (detto Carlin) Petrini, a partire dal Gambero Rosso e Slow Food. Dopo Sicilia e Toscana, il nostro viaggio nell’Italia del futuro si ferma in Piemonte, altra formidabile espressione di quelli che abbiamo indicato come i due pilastri dell’economia italiana prossima ventura: agricoltura e turismo. Tre regioni che possono rappresentare la base di uno sviluppo duraturo

Terra e Vino: ritorno alle origini

13 November 2018 | By Marco Parlangeli
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Iniziamo il nostro viaggio nelle eccellenze con la Toscana, nel Chianti, e raccontiamo un’azienda con una storia lunga e importante. L’azienda è la “Bichi Borghesi” e ha sede nella splendida cornice di Scorgiano, fra Siena e Colle Val d’Elsa. Un posto incantato, con un borgo che in passato ospitava e si identificava con la tenuta agricola, simbolo di aristocrazia terriera che traeva reddito dai vasti possedimenti fondiari – perlopiù coltivati a foraggi e cereali, ma con notevoli e importanti vigneti nel cuore del Chianti – e che viveva nell’elegante villa padronale. La villa era – ed è tuttora

La Sicilia: eccellenza diffusa

6 November 2018 | By Marco Parlangeli
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In questa mini-serie parleremo di singoli casi di eccellenza per il nostro Paese nei settori strategici di agricoltura, turismo e terziario avanzato, settori che a nostro avviso saranno quelli trainanti per il futuro insieme a tutto quanto vi ruota intorno: dall’industria di trasformazione e conserviera, alla gastronomia ed alla viticoltura di alto livello, alla formazione accademica e ricerca scientifica, al fashion e design. E’ opportuno premettere che l’idea della serie mi è venuta nel corso di un mio recente viaggio in Sicilia. Mano a mano che incontravo storie interessanti in questa

L'ABC dell'economia: investire o non investire?

13 March 2018 | By Marco Parlangeli

Se sviluppo vuol dire aumento del reddito e se il reddito è dato dalla somma della spesa per consumi, degli investimenti e della spesa pubblica, cosa deve fare un buon governante per far crescere il suo Paese? Questo è il punto centrale della politica economica. In più bisogna tener conto che tendenzialmente la spesa pubblica non può crescere, altrimenti il bilancio dello Stato andrebbe a peggiorare ancora, salvo prevedere un contestuale aumento delle imposte con i prevedibili effetti restrittivi che esso comporta. I consumi, infatti, crescono solo se cresce il reddito e questo ci ricorda un

Nessuno è più troppo grande per fallire: il caso Lehman Brothers
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Marco Parlangeli Mar, 10/31/2017 - 07:12

Nei due articoli precedenti abbiamo visto quanto la grande o grandissima azienda (Amazon e Walmart, nei casi esaminati) siano invasive nei rapporti sociali ed economici tradizionali, ma anche nei confronti del potere politico. Oggi ci occupiamo di un aspetto diverso e comunque significativo dell’era post-industriale: anche la mega impresa può fallire, non esistono più realtà too big to fail, ovvero troppo grandi per poter fallire. Fino ad una decina di anni fa, si riteneva che la grande banca o la grande impresa garantissero totale sicurezza ed affidabilità a dipendenti, fornitori, clienti