La curva di Phillips, sulla quale si sono formate generazioni di economisti, non spiega più il rapporto di causalità fra disoccupazione e inflazione. Continuare a usare strumenti obsoleti espone i banchieri centrali al rischio di fare disastri
Un carrierone, potrebbe dire un osservatore poco attento. Vent’anni fa si rese conto, quasi incredulo, che il partito di cui era segretario aveva una banca; oggi lotta per il minimo salariale, dato che il misero stipendio da parlamentare è per lui inadeguato. In linea con la lotta dei suoi compagni, che si battono per il livello minimo di legge dei salari. Fra i politici, che pure non brillano per carisma e autorevolezza, difficile trovarne uno così goffo. Che fra l’altro dimentica di computare nello stipendio di 4.718 Eurini netti la diaria di 3.500 al mese, il rimborso di 3.700 per
Oltre a non funzionare più i tradizionali rapporti dell’occupazione con le grandezze economiche quali inflazione e sviluppo, si deve ripensare la qualità del lavoro che avremo: con l’intelligenza artificiale, in particolare, niente sarà più come prima
Le banche, è noto, non riscuotono le simpatie del popolo e molto spesso hanno tratto vantaggi anche enormi da situazioni critiche per gran parte della popolazione. Altrettanto noto è che quando i tassi aumentano, le banche festeggiano perché possono gestire in modo più redditizio i loro margini di profitto. Ma la tassa del 40% sul loro extra profitto è un obbrobrio giuridico, una stupidaggine economica e una misura fuori del tempo, che allontana l’Italia dai mercati occidentali e la avvicina allo statalismo sovietico. Se vogliamo essere economia di mercato, dobbiamo obtorto collo accettare il
Il livello minimo di salario è un concetto giusto da un punto di vista etico e sociale, ma il vero problema è che molti rapporti di lavoro sono fuori dalla legge. Deve essere chiaro chi copre il gap, quando c’è, fra produttività e salario minimo
Il botto è stato forte e di certo i guai per il Celeste Impero non sono ancora finiti; si può anzi dire che siamo solo all’inizio. La domanda che tutti si stanno facendo in questi giorni è: siamo di fronte a una nuova Lehman Brothers oppure si tratta di una crisi passeggera, poco più di un fortunale estivo destinato a rientrare in poco tempo? Né l’una né l’altro, probabilmente: vietato sottovalutare la portata del ciclone che sta travolgendo il settore immobiliare cinese (che vale circa il 30% del PIL nazionale), ma da qui a ritenere che il virus si diffonda come la pandemia del 2020 ce ne
La crisi è importante, e sicuramente non è finita. Ma il rischio di un’altra Lehman Brothers è lontano: le banche centrali ormai hanno imparato la lezione
Era un uomo di talento dal destino difficile. In effetti il destino di un mercenario non è facile per definizione: avere il campo di battaglia come ufficio a qualche rischio espone. Più complicato stabilire dove fosse allocato il talento: nell’abilità fra pentole e fornelli, nella capacità di organizzare una banda di gentiluomini, nella gestione del business, nel coraggio come combattente…Tant’è: se lo zar ha detto così, essendo quello che lo conosceva meglio, oltre che il suo datore di lavoro, certamente avrà avuto ragione. Noblesse oblige. Parlando di dittatori, almeno il nostro mascellone
