C’è qualcosa che non torna nella sceneggiata della Sala Ovale della Casa Bianca, al termine della quale il prode Zelensky è stato brutalmente cacciato. Non torna l’atteggiamento inutilmente aggressivo (ma forse non sorprendente) del tycoon; non torna la continua provocazione del vice del vice (perché il vero vice di questi tempi è Elon Musk); non torna la strafottenza insistita e sterile del mini-Putin (perché giocava fuori casa ed era in netta inferiorità numerica).

Se questi sono i personaggi che tirano i fili della politica mondiale, non c’è di che stare tranquilli. Sembra più una recita di Carnevale che un incontro al vertice tra statisti, come se ognuno volesse comunicare o dimostrare qualcosa e non conseguire un reale obiettivo negoziale. Trump voleva dimostrare di essere un duro e comunicare a Putin che era dalla sua parte; Vance che poteva avere un ruolo e non essere schiacciato dal circo mediatico; Zelensky voleva convincere gli Europei che i loro soldi sono in buone mani e gli Ucraini che alla fine non hanno bisogno di elezioni ma possono tenersi il comico.

Il Carnevale sta per finire, e fra pochi giorni sarà il Mercoledì delle Ceneri, anche se i mercati hanno già anticipato il tempo di penitenza e hanno iniziato a ritracciare, dopo mesi di crescita continua. Qui si parrà vostra nobilitate: vedremo quale sarà l’effetto a medio termine della trumpnomics, dopo l’accoglienza trionfale dei primi tempi. Non sarà un disastro, perché alla fine i fondamentali restano buoni, ma non ci sono da aspettarsi performance stellari. Meglio contenere l’esposizione e puntare sull’Europa, fino ad ora decisamente sottovalutata.

IL NOSTROMO