Che la destra – ammesso che i concetti di destra e sinistra abbiano ancora un senso - stia vincendo un po’ dappertutto nel mondo, fa parte della normale dialettica democratica: del resto la sinistra ultimamente non ha dato dimostrazione di grandi capacità di governo e sono decenni che non esprime un leader degno di questo nome. Ma la nostalgia del nazismo, con i suoi tetri ammennicoli di croci uncinate, saluti romani e antisemitismo, è del tutto incomprensibile, antistorica e forse anche un po’ preoccupante.

Cosa ci possa essere di affascinante in uno dei periodi più bui e violenti degli ultimi secoli, non è dato sapere. Ma certo che lo spettacolo di vecchi arnesi del lepennismo francese venire via schifati per eccesso di delirio nazi da un convegno di seguaci di Trump non è un bel vedere. Come pure assistere all’esibizione a braccio teso del magnate padrone del mondo (e presto dell’universo) Elon Musk.

Passata la luna di miele, anche i mercati azionari USA hanno cominciato a prendere le distanze dal nuovo corso della Casa Bianca, preoccupati che il probabile rigurgito di inflazione atteso con la politica economica di Trump fermi il ribasso dei tassi di interessi. Non siamo (ancora) in vista di una crisi, ma ridurre l’esposizione può essere salutare, magari puntando qualche fiche sul mercato europeo.  

IL NOSTROMO