Forse non riusciremo a morire democristiani, nonostante il Sanremo della fratellanza (d’Italia) ecumenica e del “volemose bene”: ha ragione Benigni quando con malcelato sadismo consiglia di tenersi pronti,  che Giorgia ce la terremo ancora molto a lungo… In fondo – parafrasando Clemenceau – la politica è una cosa troppo seria per lasciarla a nani e ballerine; e anche la pace, si parva licet, è una cosa troppa seria per lasciarla agli Europei, come ci ha detto il vicepresidente degli USA. Voi pensate a spendere per gli eserciti e a ricostruire, che agli accordi di pace ci pensiamo noi, basta che sulle materie prime ucraine non mettiate le mani.

Tutto fa business, questo l’unico vero mantra del biondo tycoon, rispetto al quale il nostro Berlusconi (che pure ha creato il genere) era un ragazzo. Gaza? E che problema c’è? Si deportano quelli straccioni in Egitto o Giordania (e se quei paesi non sono d’accordo, si smette di mandare i dollaroni) e si fa un bello sviluppo immobiliare… Anche Papi, nel suo piccolo, si divertiva a incontrare Putin e a viaggiare con gli aerei di Stato, ma il vero interesse era chiudere i contratti per Mediaset.

Eppure, non c’è motivo di essere pessimisti; sui mercati tutto bene: l’economia cresce, la disoccupazione è un lontano ricordo. Ma attenzione alla ripresa dell’inflazione e al ritorno alle politiche monetarie lacrime e sangue; non tutto è come sembra.

IL NOSTROMO