Il Carnevale incombe, e viene da pensare all’usanza di incoronare re (sovrano alla rovescia) della festa il più spregevole, più brutto, più ridicolo, più criminale. L’ordine viene sconvolto e le gerarchie sociali invertite: il furto diventa lecito, gli schiavi prendono il posto dei padroni, la follia regna.  Finito il Carnevale, però, il re della festa viene espulso o messo a morte, trascinando con sé tutto il disordine che ha rappresentato e si apre una Quaresima di purga ed espiazione dei peccati. Purtroppo questo non è Carnevale e il biondo tycoon - che ha graziato i golpisti e scatenato l’esercito contro gli immigrati, che perseguita le donne che abortiscono e la comunità GLBT+, che ha smantellato il green deal (e questo magari ha fatto bene) e si appresta a concordare col sodale Putin la fine dell’Ucraina – rimarrà ottimamente al suo posto per almeno quattro anni.

Più ci si pensa e più sembra impossibile che un popolo come quello americano abbia votato un tale soggetto a governarlo, ma tant’è. E la simpatia di cui gratifica la nostra premier forse non è proprio un boccone da ghiotti: aspettiamoci che ben presto arrivi il conto, chiedendole di fare il cavallo di Troia per la rottura degli equilibri europei.

Almeno i mercati festeggiano, ma certo la finanza non può essere la misura di tutte le cose. L’economia USA è forte, e non si vedono crepe all’orizzonte, ma i tassi faranno difficoltà a scendere e l’inflazione tornerà a salire. Teniamoci le azioni a stelle e strisce, ma cominciamo a guardare anche l’azionario Europa e la Cina, mentre è bene tenersi ancora alla larga dai bond a lunga scadenza.

IL NOSTROMO