Il Nostromo non ha un grande trasporto emotivo per il Natale, divenuto ormai da tempo più un festival del consumismo sfrenato che una festa religiosa, e anzi luminarie, vetrine addobbate e palle colorate – ora che i figli sono adulti – gli provocano un certo fastidio epidermico, sicuramente dovuto alle giornate di navigazione solitaria lontano dai rumori della civiltà. Tuttavia, dopo aver saputo dell’apparizione dell’ex primo fidanzato d’Italia ad Atreju con baciamano alla prima sorella d’Italia, deve confessare di aver pensato al triste Natale della Premier, il primo senza il padre di sua figlia.

Ritrovarsi di colpo dai dialoghi sui massimi sistemi del mondo alle beghe del gossip nostrano non deve essere stato piacevole, come essere riportata dalla luce del potere alle miserie umane: dai problemi della Striscia di Gaza a quelli di Striscia la Notizia è un attimo. Ma nessuno può dubitare che la Giorgia nazionale abbia fatto bene a ribellarsi ai vincoli del familismo, per non fare la fine del suo predecessore Gianfranco Fini, trascinato nel vortice delle malefatte del cognato. Per non parlare, si parva licet, della fulminea parabola discendente di Sumahoro, inabissato da moglie e suocera.

E con la fine dell’anno finirà anche il rimbalzone dei mercati, che prima o poi dovranno fare i conti con produzione in calo e dati economici che puntano al brutto (anche le banche centrali se ne dovranno accorgere). A cominciare dal nostro Bel Paese, dove anche Banca d’Italia ha rivisto al ribasso le previsioni sul PIL e il debito pubblico ha toccato la cifra record di quasi 2.900 miliardi di euro. Il risveglio potrebbe essere molto brusco.

IL NOSTROMO