Intendiamoci: che Zaki sia tornato libero - dopo aver subito una condanna per aver espresso le proprie idee ed essere stato tenuto appeso qualche anno in attesa del giudizio – è cosa buona e giusta. Ma tutta la vicenda lascia il Nostromo perplesso e diffidente, com’è nella sua natura del resto. Sarà anche un ottimo studente dell’ateneo felsineo, ma non aver ancora imparato l’italiano e continuare a dare interviste in inglese un po’ stona. La grazia ottenuta due soli giorni dopo la condanna e il rifiuto di rientrare col volo governativo per mantenersi, dice lui, indipendente o forse per non concedere una passerella a una premier che certamente non gode delle sue simpatie politiche: tutte cose che francamente tornano poco. Come anche il dubbio che il caso Regeni sia stato messo in frigorifero nell’ambito del negoziato.

Sono ragazzi, si diceva una volta. Anche se il nostro in realtà è uno studente non proprio di primo pelo, avendo superato da un pezzo la trentina. Vivere a Bologna senza una bella busta paga non è proprio agevole, e non risulta che il buon egiziano lavori: verrebbe da chiedersi chi lo mantiene. Del resto anche il ministro Giorgetti ha detto che fra i giovani la cultura del non lavoro è particolarmente diffusa, e ogni imprenditore che cerca mano d’opera si lamenta che i ragazzi di oggi sono più attenti a giorni liberi, ferie e orario che non al guadagno.

Sempre il Ministro dell’Economia, verso il quale il Nostromo deve confessare di nutrire stima e considerazione, dice che l’Italia è diventata una Repubblica fondata sulle rendite. Con il livello attuale dei tassi di interesse, e più ancora con quello che raggiungerà entro fine anno, anche le rendite sono in effetti diventate interessanti, con tassi reali finalmente positivi. Per le azioni, invece, grandi spunti sono difficili da immaginare e tutto sommato può convenire cominciare a rientrare.

IL NOSTROMO