Anche i suoi più fieri oppositori devono onestamente riconoscere che “il” nuovo Presidente del Consiglio ha portato una bella ventata di novità nel gerontocratico e paludato panorama politico nazionale. Il solo vedere una ragazza giovane, bionda, con i capelli legati da adolescente e la catenina al cellulare invece delle grisaglie, giacca, cravatta e faccia triste è un bel segnale di cambiamento e dinamicità. Non solo: è anche riuscita a rispettare i tempi strettissimi per la legge di bilancio, senza che la ghigliottina dell’esercizio provvisorio marcasse il primo insuccesso del nuovo Governo.

Tuttavia anche lei dovrebbe imparare a sopportare meglio le critiche, le domande dei giornalisti e le richieste varie, senza dare l’impressione di “avere sempre qualcosa di più importante da fare”. E se vogliamo dirla tutta, questa manovra – pur puntuale nei tempi come si diceva – presenta vistose carenze di contenuto, prima fra tutti quello della sanità, cui viene destinata una cifra irrisoria, neanche a sufficiente a pagare i costi del Covid. Bene per l’energia e i salti mortali sulle pensioni, ma che dire di giustizia e della scuola (oltre a quello che ha affermato lo zelante neo-ministro sull’utilità dell’umiliazione per la crescita dei ragazzi)?

Buon per lei che in questo momento i mercati la stanno aiutando, nonostante i tassi in netta crescita – che aumentano gli oneri sul debito pubblico - e l’inflazione record. E soprattutto buon per lei che, nonostante le sguaiate giaculatorie di qualche suo compagno di strada, siamo ancora sul carro dell’Europa. Hic manebimus optime (almeno speriamo).

IL NOSTROMO