Il Nostromo deve confessare che Matteo Renzi non è al primo posto della sua personale classifica per simpatia (pur riconoscendogli le doti di strategia politica derivanti dal passato democristiano); e deve confessare anche di non aver mai visto un film con Kevin Spacey. Tuttavia è veramente disgustato da come sono stati trattati dai media i genitori di Renzi e l’immagine dell’attore americano. Grandi titoli, editoriali, special televisivi alla notizia delle indagini e mostri sbattuti in prima pagina; poi – alla notizia delle assoluzioni – neanche un misero trafiletto.

Così gira il mondo, si dirà: fa notizia l’incriminazione, o anche il semplice sospetto, a nessuno frega niente delle assoluzioni, che rendono quella notizia falsa. Facile trovare pretesti o denunce inventate, molto più difficile trovare giudici che condannino con l’evidenza di prove e riscontri. Come ai tempi di tangentopoli: tanti indagati, pochissimi colpevoli dopo i processi. I PM del tempo sono diventati tutti famosi, e alcuni – come Di Pietro – hanno fatto fortuna in politica; gli accusati irrimediabilmente, e alla prova dei fatti ingiustamente, rovinati e vilipesi.

Le notizie dei media devono essere vagliate attentamente, non bevute come acqua fresca. Vale anche per la finanza: ci avevano raccontato, ad esempio, che l’inflazione era transitoria e abbiamo visto come è finita. Usare sempre la testa, anche nelle scelte di investimento, è il primo passo per non avere brutte sorprese.

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