Novembre 2016

Uno su mille

2 November 2016 | By Marco Parlangeli

Non sarà proprio uno su mille, come cantava Gianni Morandi nel 1985 , ma certamente scegliere il titolo da comprare nell’ambito di una asset class ben identificata significa individuare la migliore opzione fra le molte disponibili. Fra tutte le operazioni che deve compiere un risparmiatore, la scelta del singolo titolo è sicuramente quella che richiede al massimo grado il supporto di un consulente esperto. La prima regola dell’investitore è infatti che i soldi si fanno comprando bene. Per rendere il nostro discorso più concreto, torniamo all’esempio di Lucio, del quale avevamo visto il

Cherry Picking Pt. 1: Le obbligazioni

8 November 2016 | By Marco Parlangeli

Se fare “gestione passiva” significa scegliere strumenti che replicano e si adeguano immediatamente ai prezzi medi di una determinata asset class o categoria, fare “gestione attiva” significa invece scegliere, fra i diversi titoli della categoria stessa, quello o quelli che riteniamo migliori o più stabili. In inglese questo si traduce con l’espressione cherry picking, ovvero raccogliere le ciliegie, facendo una cernita fra tutte quelle che l’albero produce. Entriamo, con questa fase, nella logica dell’asset allocation tattica, che si differenzia da quella strategica esaminata finora

Cherry Picking Pt.2: le azioni

15 November 2016 | By Marco Parlangeli

Terminiamo questa breve guida all’asset allocation parlando della scelta, da effettuare una volta individuata l’entità dei titoli da investire, dei titoli azionari da mettere in portafoglio. Siamo quindi nell’ambito della gestione attiva e ci confrontiamo, ancora una volta, con quella che è stata definita cherry picking ovvero la “raccolta delle ciliegie”: scegliere dal paniere di tutti i titoli presenti sul mercato i due, massimo tre, su cui puntare. Di tutto il percorso che abbiamo fatto, questa è probabilmente la fase più rischiosa, se abbiamo deciso di non affidarci a strumenti di gestione

Una nuova rubrica settimanale

18 November 2016 | By Marco Parlangeli

Da oggi marcoparlangeli.com BEST IS YET TO COME, il blog che avete apprezzato e seguito in questi primi mesi, si arricchisce di una nuova rubrica settimanale: PILLOLE DI FINANZA. Ogni venerdì cercheremo di trattare, in modo sintetico ma speriamo ancora chiaro e comprensibile, un argomento - fra quelli che hanno animato la settimana trascorsa - inerente la finanza, e in particolare, la gestione di portafoglio da parte di un operatore privato. Il nostro target é dunque rappresentato dalle famiglie e dagli investitori che non svolgono questa attività in modo professionale, ma desiderano impiegare

Lo Stato famelico

22 November 2016 | By Marco Parlangeli

Al termine di questa mini-serie che ha come scopo quello di fornire gli strumenti più immediati per una costruzione e gestione razionali del portafoglio, non possiamo, purtroppo, fare a meno di parlare della tassazione sulle rendite finanziarie. Prima che clicchiate sulla croce in alto a destra del vostro schermo, conoscendo quanto entusiasmo l’argomento suscita, lasciatemi dire che non farò né un trattato né un articolo tecnico, ma fornirò solo qualche sintetica notazione per poter dare, come al solito, i consigli di base. Pertanto cercheremo di fare un riepilogo degli oneri che incombono su

Pillole di Finanza: l'investimento in dollari
Off
Marco Parlangeli Ven, 11/25/2016 - 08:31

In un buon portafoglio di una certa consistenza (diciamo dai 50.000 € in su) é buona norma, in via generale, che sia presente una componente, dal 10 al 20%, investita in valuta estera, anche per chi é "euro based", ovvero utilizza per i propri movimenti finanziari solo Euro. Si tratta di una prima diversificazione del rischio, destinata a compensare un sempre possibile deprezzamento della moneta comunitaria sul mercato delle valute. Se questo succede, ad esempio se l'euro si deprezza rispetto al dollaro, il relativo cambio passa in un anno, mettiamo, da 1,15 a 1,07 (più o meno l'intervallo

Referendum: che succederà al portafoglio?

29 November 2016 | By Marco Parlangeli
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Keep Calm and Carry On

Nell’articolo pubblicato il 5 luglio (“Brexit: calma e gesso”) eravamo stati facili profeti nel prevedere un rapido assestamento dei mercati dopo le sbandate iniziali. Quando Barack Obama apprese l’esito delle votazioni che incoronavano Donald Trump prossimo presidente degli Stati Uniti, disse: “Domani il sole sorgerà ancora”. E in effetti, dopo le prime reazioni peraltro prevedibili, tutti hanno cominciato a fare i conti con la nuova realtà e i mercati si sono gradualmente riportati in equilibrio. Così ora, in vista del referendum di domenica 4 dicembre, non sembra di scorgere all’orizzonte