Quando vediamo pubblicità e inserzioni molto pressanti che sollecitano i risparmiatori ad investire in particolari prodotti, la prima reazione deve essere di sana diffidenza. Non si tratta di vendere un prodotto o un servizio, in concorrenza con altri simili, ma di proporre soluzioni che – per rendimento offerto e rischio – possano trovare favorevole accoglienza. Non a caso la legge prevede vincoli molto stringenti per la sollecitazione del risparmio, sia dal punto di vista soggettivo (ovvero dei soggetti abilitati a farla) sia oggettivo, inerente le tipologie di prodotto (emittente, scadenza