A preoccupare non è solo la protesta degli studenti che boicottano le iniziative di collaborazione culturale con organizzazioni israeliane o impediscono agli ebrei di parlare - come accadeva in oscuri tempi non rimpianti – perché in fin dei conti l’esuberanza dei giovani, quando non travalica in atti violenti, può anche essere naturale. Ciò che più preoccupa è però l’asservimento di chi gestisce le università e il loro chinare il capo alle richieste di bavaglio, che ci porta dritti dritti alla deriva americana della cancel culture. Come quando, dopo l’invasione dell’Ucraina, vennero