cancel culture

Chissà cosa direbbe il mitico Sun Tzu se sapesse del gran rifiuto dell’Università di Bologna di accogliere e far studiare filosofia a uno sparuto gruppo di militari. Non è facile capire perché la prestigiosa Alma Mater Studiorum, l’Università più antica del mondo, abbia respinto la rispettosa richiesta del Capo di Stato Maggiore. Una cancel culture all’emiliana? Ma per favore… Forse anche in Italia dovremmo tornare a lezione di democrazia, che sta diventando ahimè obsoleta dappertutto, a partire dagli States. Vabbè che ci stiamo allegramente preparando al premierato, ma speriamo davvero di non

A preoccupare non è solo la protesta degli studenti che boicottano le iniziative di collaborazione culturale con organizzazioni israeliane o impediscono agli ebrei di parlare - come accadeva in oscuri tempi non rimpianti – perché in fin dei conti l’esuberanza dei giovani, quando non travalica in atti violenti, può anche essere naturale. Ciò che più preoccupa è però l’asservimento di chi gestisce le università e il loro chinare il capo alle richieste di bavaglio, che ci porta dritti dritti alla deriva americana della cancel culture. Come quando, dopo l’invasione dell’Ucraina, vennero